lunedì 23 gennaio 2012

valanga silenziosa

E' come quando ti infili nel letto senza indossare il pigiama. Tieni la maglietta che avevi addosso e non metti i pantaloni. Ti rendi conto che stai caldo uguale, che la pelle delle gambe ha un calore diverso. E' una sensazione inspiegabile, lo so. O forse no. Dormire un'ora ti ha dato un sonno profondo, ma non credi d'esserti davvero addormentato. L'unica luce accesa è quella della scrivania, sei sveglio, ma non sai d'esserti realmente svegliato. Pensi a tutto, a tutto quanto. Non sai che ore sono e non vuoi saperlo, dormi sotto la collina d'oro. Non sai che ore sono, e non vuoi saperlo. Pensi a tutto, a tutto quanto. Hai le gambe calde e non sai che ore sono, non vuoi saperlo. Scorre una valanga silenziosa.
Scorre una valanga silenziosa e non indossi pantaloni.
Sei caldo, e non sei il centro del mondo.

martedì 17 gennaio 2012

Milano Lambrate

Uno schermo metallico su ogni binario
ripete la sostanza di questo grigio inverno.
Olio extravergine in offerta,
un telecomando per l'allarme di una macchina
trasforma una barchetta in uno yatch.
La voce drizzacazzi della pubblicità parla chiaramente
"le emozioni non cambiano, il modo di comunicarle si",
mi infila una spada all'altezza della spina dorsale.
Un cinese mi chiede se questo va a Piacenza
c'è un trailer che mi parla della "vita facile"
e io mi chiedo quando arriva questo maledetto treno
che non voglio prendere.
Signora mi scusi,
se lo ricorda quel sacrosanto diritto umano di sparire?
No niente volevo dire che ore sono,
chi sono.
Di nuovo l'extravergine in offerta,
ma quando mai le extravergini si offrono,
sorridono nelle loro camicette colorate
le cagne in ormeggio galleggianti sullo yatch
che gli esploda la macchina ai due che l'han creato,
e ancora al telefono è nata francesca nel '50
ed ancora è nata francesca nel 2011,
ficcatelo in culo quel telefonino
che ti si sciolgano le dita mentre scorri i tuoi messaggi
e accorsi smetti per favore di far film,
ritirati nel tuo appartamento a parigi o alla tua casa al mare
e fai fare a tua moglie un figlio all'anno
che almeno lì fai la tua porca figura.
Si signore ce l'ho da accendere,
no signore non la voglio la sigaretta,
io non fumo.
Allora perchè ho l'accendino?
Signore son tante qui le cose che non tornano,
l'unico a tornare sono io.
Il regionale per Livorno in arrivo al binario 9
quando il treno fischia ho un brivido alla schiena
e invece di farli in avanti faccio quattro passi indietro,
poi il treno si ferma e io salgo
e i miei anfibi non son mai stati
così pesanti.



NDM: Tirato fuori da una rispolverata negli angoli e nei ricordi.

giovedì 5 gennaio 2012

Cronaca Fotografica: le finestre non son tutte uguali (anche le porte hanno un'anima)

Partiamo dal titolo. Così canta Nada grazie a Piero Ciampi. 
Nella testa vaga questo verso mentre i miei passi calpestano la muffa fiorita e viva e marcia, nel Baccaro dove mio padre e i miei zii e mio nonno e i miei avi cantavano vino e olio e sangue sotto il sole del piano della Terina. 

Salgo le scale. Non resta che aprire la porta.


 











Il lucchetto fa fatica a sbloccarsi, mi ricorda qualcosa, qualcuno.
Non è la quiete nè una lacrima di verità a spiegarmi perchè questo blu graffiato che ha più della mia età sia così vivo, come se contasse qualcosa, come se pensarlo aiutasse a sentirsi meglio, o peggio. Tu non attendi nulla se non la parola che sgorgherà dal fondo come un frutto tra i rami, Pavese era stato chiaro. Mentre mi guardo le spalle gli ulivi in solitudine me lo suggeriscono. 















  

Una pagina nella polvere, Gazzetta del Sud del 24 Maggio 1987. 
Un ragazzo ucciso dall'andrangheta a piè pagina, sotto le sessantamila persone ad assistere alla visita di Giovanni Paolo II a San Giovanni Rotondo. Le armi abbandonate sull'autostrada, ora lui avrebbe 47 anni. A San Giovanni Rotondo potete trovare un comodo 4 stelle su www.centrospiritualepadrepio.it

 



















Lassù, sopra la strada, oltre i vetri rotti. 
C'erano le vigne e la raccolta, poi il pestare coi piedi e il mare a guardare. La strada a salire va verso il cimitero dove il paese scuote la terra, dove anche mio Zio che mi regalò le sue scarpette da calcio con cui pestavo il vento ormai segna il suo tempo nella pace. E' da tanto che non gioco a calcio, non sono più così bravo come allora.
















Anche la più solida delle verità va a male.
Chi ha mai visto la plastica decomporsi,
eppure anche qui, la plastica ha i miei anni.
Enjoy, Coca-Cola.























C'erano altre foto che volevo mostrare, belle quanto e forse più di queste. Le ho fatte con una compatta di mio padre, che era lì con me a riviversi bambino. Non le ho messe perchè ammetto la mia debolezza, ho litigato con wordpress e non sempre il verticale può restare tale. Chissà, wordpress è arrivato a qualcosa a cui noi non arriviamo.
Però mi piacerebbe mostrarle, perchè sono l'ennesima dimostrazione che lo sguardo e l'anima vincono sui mezzi. E perchè raccontano. Preferisco fare dieci foto, ma quelle giuste.

Preferisco scrivere poche parole, ma quelle giuste.

Nocera Terinese 5/1/2012

Dimenticavo, vi presento un vecchio amico.
Questo mare.