domenica 27 maggio 2012

quando

Quando il presente ha una garza sporca da levare piano.
Quando la luna è un'unghia e sembra esserci solo in quel momento.
Quando le scuse vanno messe in centrifuga e lasciate seccare al sole.
Quando è automatico dire e andare. Quando la primavera è di chi non hai mai conosciuto.
Quando la fantasia bruciata non si cambia come una lampadina.
Quando mi sembra di aver capito e capire che sembra, nient'altro.
Quando l'altruismo nelle parole è un vetro trasparente da frantumare.
Quando vado verso la notte passando tra le lucciole nascoste.
Quando fuori è buio e non ti ricordi più l'alfabeto del tuo sentire.
Quando fuori c'è luce e le nuove rughe allo specchio ricordano l'essere unici.
Quando non c'è molto altro in più da dire.





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