giovedì 19 luglio 2012

Addio

Bisogna cercare di essere sinceri quando si decide di interrompere una relazione.
Quantomeno provarci. Però tu pensaci, pensaci bene.
Pensaci bene a quante attenzioni mi davi.
Si, d'accordo, mi usavi. Qualcosa era nato in me quando avevi cominciato a prendere confidenza con l'uso delle dita. Accarezzarmi prima con una, poi con due e quando serviva con tre. C'eri riuscito, anche se non eri abituato. Me ne rendevo conto.
Ma c'è molto altro in me, dentro di me, attraverso me.
Non mi hai nemmeno dato un nome, come farebbe chiunque.
Per te ero solo un oggetto.
Un'oggetto buttato lì, mi sdraiavi sul letto o sul tavolo della cucina in mezzo a quel disordine. Bottiglie, lattine, piatti di plastica. Io mi merito di meglio. C'è gente pronta a trattarmi come una regina, a disperarsi per ogni mio difetto. Volevi che io completassi le tue mancanze, ma non va sempre così. Sei tu che dovevi completare le mie. Invece tu mi mollavi in cucina a fare il mio lavoro e te ne andavi per fatti tuoi. Non mi hai mai presentato i tuoi amici, quando mi portavi nei locali mi lasciavi in un angolo. Ti infilavi le cuffie, ti prendevi da bere e davi confidenza solo agli altri. E poi? Poi per farti perdonare, per farmi qualche regalo, ti sei sempre fatto aiutare da qualcuno. Lo so, forse avevi bisogno di tempo.
Ma l'ho già detto, mi merito di meglio.
Stavi sempre dietro quei tasti. Io invece devo correre, ho bisogno di applicarmi. Mentre tu invece sempre a segnarti tutto sulla carta. Sei antico, avrei potuto ricordartele io le cose. Ma ripeto, non ti sei mai applicato.
La tua massima ispirazione con me era guardare un bel film bevendo una birra o anche due, ascoltare musica (che poi è sempre la solita, persone mi userebbero per farsi una cultura MODERNA, ma tu invece sempre lì, a crogiolarti nel tuo torrente) e poi parole, parole e sempre parole.
Avevi provato ultimamente a dare un taglio finale alla tua pigrizia.
Forse era per quello che mi avevi cercato.
Ma qualcosa è scattato in me. Te n'eri andato, come al solito per fatti tuoi.
Forse è una frase banale e spero tu me la perdonerai, ma doveva andare così.
L'ho fatto pensando di essere felice con qualcuno che con me si applichi davvero. Magari non avrà la tua attenzione per le piccole cose, la gioia che ne ricavi. Ma ho bisogno che qualcuno occupi il mio spazio interno.
Forse sono masochista, lo capisco.
Perdonami.
Forse ci incontreremo di nuovo.
Prenditi cura di te e cerca di dormire, anche se la sera non mi trovi nel letto.

Firmato,
MacBook Pro - model n. A1278
N.Serial: C02GVBBTDV14

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