mercoledì 19 ottobre 2011

piove o non piove

Si maschera nei ricordi consueti
il volto di chi ora è lontano.
Un fulmine incolore,
quando di sereno non c'è neanche il cielo.
I fiumi rompono gli argini, il pavimento di casa 
è una sabbia mobile, profonda e scura.
D'improvviso gli occhi annegano,
quando avevi dimenticato
quanto fossero ancora capaci di farlo.
Non resta che colmare il presente,
riempirlo d'azzardo e virtù.
Ruberò ad Eliot la pioggia di primavera,
eccitando le spente radici
dell'aria che andrò a respirare.
Ma mai mi fiderò dei falsi sorrisi del sole.

2 commenti:

  1. rubare la pioggia ad Eliot, idea grandiosa (April is the cruellest month!)

    sono giorgio di 18:30, grazie per l'intervista. Con i due pazzi scatenati che hanno fatto casino in FB, Anna Wood e Federico Orlando ( e altri ancora), scriviamo su un blog, svolgimento.blogspot.com
    se ti va vieni a leggerci, se ti va, posta qualcosa anche tu, è un blog collettivo...

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  2. molto molto volentieri, soprattutto grazie a voi per aver letto. verro' a leggervi senz'altro!

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