giovedì 22 dicembre 2011

verso la notte e il sud

Un uomo basso, cappellino all'indietro e zaino con sacco a pelo mi chiede se può vendermi il suo biglietto per Firenze. Dietro uno un po' più alto e occhi scavati mi guarda come se fossi il messia. Dì la verità, gli faccio, l'hai trovato. Questo no, mi fa, ma quando li trovi dev'essere così, pulito e nuovo, puoi controllare. Controllo, glielo compro, tieni il resto. Sul treno conto i graffiti, li riconosco, mi stappo una bottiglia che mi fa pensare a un respiro, a Bob Dylan. Won't you come see me, Queen Jane?

Sull'autobus verso la notte e il sud una donna si lamenta che stavolta il mezzo è blu e non rosso, che se non l'avesse avvertita qualcuno non se ne sarebbe accorta e l'avrebbe perso ma tu guarda dove sta andando l'italia siamo tutti individualisti pensiamo tutti ai fatti nostri dove andremo a finire con questa crisi e questo governo massì finiamolo qui questo discorso ma tu guarda il cretino dell'autista quanto ci mette il sud è come il nord siamo tutti uguali facciamo tutti schifo si io scendo a Cirò.

Guardo le strade delle province graffiate dagli appennini e dalla neve. Sono come fili dorati nel buio. Spio i camionisti e i loro accessori, c'è chi ha l'i-pod appeso, chi proprio un computer, chi sta guardando un film sul computer, chi non ha niente, neanche lo stereo. Le stazioni di servizio sono inondate dai libri di Steve Jobs, le ricette con la Parodi che si ciuccia il dito, ragazzi ubriachi bevono un corretto alla sambuca e in una macchina un padre mette lo zucchero nel caffè del figlio.

Dormo due ore, mi sveglio col sole. C'è chi scende a Cariati, a Strongoli mi metto vicino all'autista. Parliamo del mare, ti potevi fare il bagno l'altro giorno, mi fa, mo fa friddo. Saluta tutti gli autisti degli altri autobus che incrocia sulla statale, uno lo saluto anch' io e ci mettiamo a ridere.

Meno male ca si ride, mi fa. Arriviamo. Stazione degli autobus nuova di zecca, evoluzioni Crotonesi per chi arriva, ma soprattutto per chi va via. Saluto l'autista prima di scendere. Fatt a varva, mi fa, ca sì giovane.

C'è tramontana, vento freddo. Il mare sbatte e da camera mia lo vedo bene.
 

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