martedì 17 aprile 2012

acqua chiara alla coscienza

Guardò una foto presa da un cassetto
nel salotto dove nessuno entra mai.
Dopo un viaggio dall'altra parte dei pensieri,
un po' d'acqua chiara alla coscienza
da raccogliere nel cavo della mano,
si guardò dentro e rise,
ma solo dentro.
Dentro succedono un sacco di cose.
Dentro si comincia a fumare. Fumo buono.
Dentro si piantano semi nel prato di casa.
La foto è un sorriso, indefinibile, vivo. Senza tempo.
Quei sorrisi appartengono. Vivono nei cassetti dei salotti
in cui nessuno entra mai.
In quei salotti succedono un sacco di cose.
Si viaggia, si racconta. Si piange, ci si viene addosso.
In quei salotti dove nessuno entra mai
il rumore delle strade non arriva.
Calmò la sete nella via assolata.
Uscì a piedi nudi
da quel salotto dove nessuno entra mai,
lasciando la foto nel cassetto.
Poi fece la lavatrice.
Calmò la sete, aprendo la finestra.
Si chiese da quanto tempo quell'orologio
segna le otto meno un quarto
e per quanto ancora continuerà a farlo.

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