Riflessioni degli ultimi giorni, esplose durante la digestione.
Alla luce di una nuova luce che si infiltra timida in camera mia chiedendomi il permesso, mi guardo attorno.
Spostare i mobili nella stanza che per otto anni ha assistito ai tuoi deliri è una discreta esperienza. Come anche quella di pulire la libreria e riordinare i libri secondo un possibile ordine ossessivo/compulsivo. I beat coi beat, tutti e trentuno i libri dello zio Hank e dopo tutti e nove i libri di John Fante e dopo direi che i due romanzi di Cèline van bene. Gli americani insieme, Hamingway e Faulkner litigano al piano di sotto, e sotto ancora tutta la filosofia, e sotto ancora la telecamera e la vecchia Canon di Papà vicino a spartiti e fumetti. E poi i poeti tutti in un unico piano, sembrano un gruppetto che sussurra ma cosa cazzo vuole quello la, che cosa pensa di fare.
E poi i cd, tutti i De Andrè, ma si mettiamoli vicini ai libri su De Andrè. E poi il cantautorato americano sgomita lì vicino, e tutti i Tom Waits, e vai tranquillo amico mio, il Live In Volvo di Capossela lo metto da un'altra parte. E poi il jazz, e i masterizzati alcuni li butto, altri ma si, qualche volta potrei aver voglia di sentirli. E poi il rap, i dischi degli amici e i dischi che se fossi capace di usare Ebay venderei a pacchi. Spuntano fogli tra i cd, biglietti dei concerti, Charlie Brown lo metto vicino a Shakespeare, tra l'Amleto e La Tempesta. Spuntano vecchie letterine scritte da chi ora è lontano una vita, più di una vita e non solo la nostra. E i preservativi scaduti. E la foto di me che guardo trasognante Lisbona dall'alto a 18 anni. Mia madre la guarda e dice che bello che eri. E leva via la polvere. E mi ruba Carofiglio.
Ho spostato gli armadi. E poi i muri son bianchi. Troppo.
Ho spostato il letto. Ora c'è pù spazio.
Sembra un'altra stanza. Sarà la luce. Sarò io.
Domani prendo il treno e vado a festeggiare la laurea di un amico. Psicologia.
Devo proporgli uno studio. Mostrami la tua libreria e ti dirò chi sei.
Voglio essere il primo in analisi, come disse lo studente di ingegneria al primo anno con manie di protagonismo.
Ecco, questa me la potevo risparmiare.
E vai con le possibilità terapeutiche del Feng shui..psicologi giapponesi per noi. Stile Yukio Mishima.E poi tua madre che leva via polvere e uggia introspettiva domestica...
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