venerdì 15 luglio 2011

Specchiamoci

Riflessioni degli ultimi giorni, esplose durante la digestione.
Alla luce di una nuova luce che si infiltra timida in camera mia chiedendomi il permesso, mi guardo attorno.
Spostare i mobili nella stanza che per otto anni ha assistito ai tuoi deliri è una discreta esperienza. Come anche quella di pulire la libreria e riordinare i libri secondo un possibile ordine ossessivo/compulsivo. I beat coi beat, tutti e trentuno i libri dello zio Hank e dopo tutti e nove i libri di John Fante e dopo direi che i due romanzi di Cèline van bene. Gli americani insieme, Hamingway e Faulkner litigano al piano di sotto, e sotto ancora tutta la filosofia, e sotto ancora la telecamera e la vecchia Canon di Papà vicino a spartiti e fumetti. E poi i poeti tutti in un unico piano, sembrano un gruppetto che sussurra ma cosa cazzo vuole quello la, che cosa pensa di fare.
E poi i cd, tutti i De Andrè, ma si mettiamoli vicini ai libri su De Andrè. E poi il cantautorato americano sgomita lì vicino, e tutti i Tom Waits, e vai tranquillo amico mio, il Live In Volvo di Capossela lo metto da un'altra parte. E poi il jazz, e i masterizzati alcuni li butto, altri ma si, qualche volta potrei aver voglia di sentirli. E poi il rap, i dischi degli amici e i dischi che se fossi capace di usare Ebay venderei a pacchi. Spuntano fogli tra i cd, biglietti dei concerti, Charlie Brown lo metto vicino a Shakespeare, tra l'Amleto e La Tempesta. Spuntano vecchie letterine scritte da chi ora è lontano una vita, più di una vita e non solo la nostra. E i preservativi scaduti. E la foto di me che guardo trasognante Lisbona dall'alto a 18 anni. Mia madre la guarda e dice che bello che eri. E leva via la polvere. E mi ruba Carofiglio.
Ho spostato gli armadi. E poi i muri son bianchi. Troppo.
Ho spostato il letto. Ora c'è pù spazio.
Sembra un'altra stanza. Sarà la luce. Sarò io.
Domani prendo il treno e vado a festeggiare la laurea di un amico. Psicologia.
Devo proporgli uno studio. Mostrami la tua libreria e ti dirò chi sei.
Voglio essere il primo in analisi, come disse lo studente di ingegneria al primo anno con manie di protagonismo.
Ecco, questa me la potevo risparmiare.






1 commento:

  1. E vai con le possibilità terapeutiche del Feng shui..psicologi giapponesi per noi. Stile Yukio Mishima.E poi tua madre che leva via polvere e uggia introspettiva domestica...

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