Verso le 16 si sente una voce uscire da un megafono.
Sembra la sveglia della siesta. Come c'e' anche una sveglia mattutina. Immaginate un'orchestra che alle 9 gira per le strade con tamburi e fiati di ogni tipo suonando canti che vagano a meta' strada tra il tango e il punk.
Io mi sono svegliato, poi il sonno si e' conciliato. I miei compagni di fiesta emanavano il doposbronza nel loro sonno a bocca aperta sul divano. Passano 24 ore a bere cocacola mischiato a un vinaccio tipo tavernello.
Qui la mia salvezza si chiama caña e il prezzo per vivere e' di un euro e venti. Con un pezzo di pancetta fritto con formaggio e' la colazione dei campioni.
Per venire incontro al mio italiano mi dicono e' un mondo difficile e una vita intensa.
Sara'. Ma la siesta sta finendo.
E qui di pause ne ammettono poche.
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