domenica 24 luglio 2011

Ben venga luglio

In una quiete insicura che accarezza i momenti si rimane seduti a cercare, a provare.
Ho come l'impressione di avere una grande stazione ferroviaria dentro di me.
Passeggeri e bagagli, binari, treni veloci, superveloci, treni in ritardo. Treni che passano e non tornano. Treni che si fermano e le porte non si aprono.
Ci sono treni silenziosi. Sai che ci sono, non fanno rumore.
Passano vicino, lentamente.
Poi ti giri e vedi che sta fermo lì, al primo binario. Ti accorgi dei nuovi posti che ha attraversato, dei nuovi passageri, dei nuovi bagagli.
Chiedi permesso per entrare, dai il benvenuto a chi è in viaggio.
Poi lo lasci andare, perchè quel treno ha degli orari definiti che è meglio far rispettare.
Lo saluti quel treno e nel cuore vive il ricordo dei viaggi vissuti insieme.
Va via senza far rumore, sprigionando un'aria buona, nuova.
E si rimane seduti a cercare, a provare, in un macigno di ricordi sospesi.
Ci scappa un sorriso. Ben venga che nessuno lo vedrà.

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